Piatti Tipici

Pico, così come ogni comune della bellissima Italia, vanta numerosi piatti e prodotti tipici. Alcuni appartengono alla tradizione quotidiana, altri sono legati a particolari periodi dell’anno o a festività religiose. L’inizio dell’anno dava vita a tutti i prodotti realizzati con la macellazione del maiale, il più singolare sicuramente la polenta realizzata con sangue di maiale cotto insieme a farina di granturco, zucchero, cioccolato fondente, aromi (arancia) e spezie (cannella e chiodi di garofano). Per ogni famiglia, questo momento rappresentava l’occasione per una rimpatriata e una vera e propria festa fatta di tavole imbandite e case piene di uomini, donne e bambini, parenti e non.

A Carnevale, giornata chiamata “martedi grasso”, non potevano mancare le fettuccine condite con una salsa di pomodoro e salsicce di fegato ed i tipici fritti come frappe, castagnole o struffoli (differenti da quelli della tradizione Campana). Marzo è senza dubbio il mese il cui il formaggio tipico, chiamato appunto Marzolina, veniva realizzato con il latte di pecora o di capra che in primavera, a seguito della Pasqua e quindi alla tradizione di mangiare il capretto o l’ agnello, abbondava particolarmente.

Alla Pasqua sono legate anche le preparazioni della Pizza rustica, impasto della pizza con ripieno di salsiccia secca, marzolina, uova sode, uova battute a crudo e prezzemolo; la Pizza con la bieta, impasto di pizza con ripieno di bieta cruda messa sotto sale qualche giorno prima, strizzata e successivamente condita con olio “paesano”, aglio, olive nere e peperoncino; Torta, o pizza come veniva chiamata dagli anziani, di mandorle che è una preparazione simile al pan di Spagna ma senza farina e con l’aggiunta di mandorle tritate ed infine il tortolo, un ciambellone lievitato che per i più piccoli si chiamava Caruseglie, realizzato con lo stesso impasto ma con una forma differente e con l’aggiunta di un uovo intero. Tanti picani nelle foto di famiglia hanno senz’altro quella dei bambini con “gliu Caruseglie”.

La primavera era caratterizzata anche dagli asparagi selvatici che arricchivano sia fettuccine che frittate nelle scampagnate e nei pranzi domenicali. L’estate era il momento delle conserve: tutto ciò che Madre Natura offriva veniva custodito gelosamente in bottiglie e vasetti, per poi essere utilizzato in inverno. Zucchine, melanzane, peperoni, fagiolini venivano messi sotto olio. Prugne, albicocche, more di gelso, uva fragola, nespole, fichi d’India e fichi comuni diventavano confetture. I fichi erano anche messi ad essiccare e utilizzati poi nel periodo natalizio. Il pomodoro veniva cotto e messo nelle bottiglie per essere poi cotto per la salsa.

Nei periodi più freddi per scaldarsi si preparava la minestra con il pane sotto, verdure a foglia in brodo con un fondo di pane intriso di brodo e le Sagnette con i fagioli alle quali spesso venivano aggiunte le “cotiche” (cotenna o pelle del maiale con un abbondante strato di grasso). A Natale non potevano mancare le pizzelle fritte farcite con baccalà, uvetta, cavolfiori o alici.

Piatti tipici
Sagnette e Fagioli
Ciambelle
Pizza con la bieta
Tortolo e Caruseglie (per i più piccoli)
Pizza rustica
Torta di mandorle
Pizza di fresa (comune Pan di Spagna)
Gnocchi con spuntature di maiale
Polenta di maiale
Fettuccine con salsiccia di fegato
Minestra col pane sotto
Pizzelle fritte

Prodotti tipici:
Marzolina
Salsiccia secca
Lonza
Pancetta e guanciale
Olio Extravergine di Oliva

Alcune ricette

CIAMBELLE PICANE

Ingredienti :

1 Kg di farina “00”
250 grammi di zucchero
100 gr di olio extra vergine di oliva
4 uova
2 cucchiaini scarsi di sale
lievito madre q.b.
Semi di anice
Scorza grattugiata di un limone non trattato
1 uovo per spennellare le ciambelle prima della cottura

Per iniziare la ricetta c’è bisogno della reidratazione del lievito madre: tirarlo fuori dal frigorifero, aggiungere acqua fredda, poca per volta, e scioglierlo. Una volta ottenuto un composto liquido e senza grumi aggiungere una parte della farina richiesta nella ricetta e riattivarlo. Nel frattempo mettere nel cestello della planetaria le uova e lo zucchero e lasciar girare col gancio a velocità moderata, aggiungere poi l’olio, i cucchiaini di sale, l’anice e la scorza di limone. Aggiungere infine il lievito e poca per volta la restante farina. Ottenere un impasto liscio, incordato ed omogeneo. Se non si possiede la planetaria si può utilizzare il medesimo procedimento in una ciotola capiente. Lasciare l’impasto a lievitare per tre ore in un ambiente asciutto, caldo e privo di correnti d’aria, coperto da un canovaccio pulito. Trascorso il tempo di lievitazione, dare all’impasto la forma delle ciambelle, prendere quindi una parte dell’impasto, fare un filoncino, chiuderlo a ciambella e sistemare con le mani il foro centrale. Terminata l’operazione per tutto l’impasto, mettere le ciambelle su una spianatoia infarinata e coperte da canovaccio per altre due ore. Trascorso il tempo della seconda lievitazione, spennellare le ciambelle con tuorlo d’uovo e infornare in forno preriscaldato a 180°C finchè la parte superiore non sarà ben dorata.
Le ciambelle picane sono ottime per la prima colazione inzuppate nel latte ma anche come merenda per i bambini farcite al centro con marmellata o cioccolata.

SAGNETTE E FAGIOLI

Ingredienti per la salsa:
250 g fagioli borlotti secchi (oppure due scatole)
100carota
1/2cipolla
1 costa di sedano
500 ml passata di pomodoro
sale
olio extravergine d’oliva q.b.
40 g parmigiano Reggiano DOP (per mantecare)

Ingredienti per le sagnette:
300 g semola rimacinata di grano duro
150 ml acqua
2 cucchiai olio extravergine d’oliva
Sale q.b.
Attrezzatura:
Macchina per pasta oppure il mattarello
Spianatoia
Pentola a pressione
Casseruola
Coltello


PROCEDIMENTO:
Per le sagnette:
Prendere la semola e versarla in una ciotola abbastanza larga, fare la fontana e aggiungere acqua sale ed olio. Impastare fino ad ottenere un bel panetto abbastanza sodo. Coprire con la pellicola e lasciare riposare una mezz’ora. Spolverizzare di farina il piano di lavoro e cominciare a stendere la pasta: si può usare il mattarello oppure la semplice macchinetta per la pasta. Ottenere una sfoglia spessa 2/3 mm, tagliare con un coltello liscio in modo irregolare. Lasciare riposare su di un vassoio infarinato.

Per la salsa:
Prima di tutto mettete a bagno i fagioli, almeno 12 ore prima di procedere alla cottura. Una volta che i fagioli sono ammorbiditi, scolarli e lessarli in abbondate acqua con una carota. In una pentola versare l’olio e soffriggere la carota, il sedano e la cipolla tagliati a pezzetti, facendoli rosolare. Unire la passata di pomodoro, aggiustare di sale e portare a cottura. Quando il sugo si è un po’ ristretto, aggiungere i fagioli ed il loro brodo di cottura. Far cuocere per un 20/25 minuti. Aggiungere i maltagliati, salare e lasciar cuocere fino a quando la pasta non sarà al dente. Mantecare con parmigiano grattato fuori dal fuoco, un filo di olio extravergine di oliva a crudo, pepare e servire il piatto ben caldo.

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