Tommaso Landolfi

Dovevo aggiungere alcunché di più importante e l’ho dimenticato: il decadere della memoria , che era in me viva, fa parte del mio avvilimento, o della mia ascesi.

tratto da Rien va – 1958

 

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Tommaso Landolfi (9 agosto 1908 – 8 luglio 1979) è stato un autore poliedrico, noto per la sua straordinaria abilità nella scrittura, la sua prosa sperimentale e la sua inclinazione per il surrealismo. Benché poco conosciuto dal grande pubblico, Landolfi è stato un gigante della letteratura italiana del Novecento.
Nato a Pico, Landolfi proveniva da una famiglia aristocratica con radici profonde nella regione. Era ateo, una caratteristica che spesso emergeva nei suoi scritti. Nel 1932, ottenne una laurea in Lingua e Letteratura Russa presso l’Università degli Studi di Firenze, con una tesi sulla poetessa Anna Andreevna Achmatova. Durante il suo tempo a Firenze, Landolfi collaborò con diverse riviste letterarie, tra cui “Letteratura” e “Campo di Marte”.

Nel 1937, pubblicò la sua prima raccolta di racconti, “Dialogo dei massimi sistemi”, seguita da molte altre opere che si muovevano tra il fantastico e il grottesco. Questi lavori esploravano spesso il tema della vanità dell’azione umana, affrontato con un’apparente leggerezza che poteva trasformarsi in disperazione e romanticismo oscuro.

Landolfi trascorse gran parte della sua vita tra Roma, Sanremo, Venezia e la tenuta di famiglia a Pico. Nonostante la sua vita riservata e lontana dai circoli letterari, fu ammirato da molti scrittori e critici, tra cui Giorgio Bassani, Mario Soldati, Eugenio Montale, Carlo Bo e Italo Calvino. Quest’ultimo curò un’antologia delle opere di Landolfi nel 1982.

La scrittura di Landolfi si caratterizzava per la sua straordinaria padronanza della lingua italiana e un profondo interesse per le sue possibilità. Il suo stile era spesso barocco e sperimentale, e la sua narrativa presentava un uso eclettico del linguaggio. Uno dei suoi racconti, “La passeggiata” presenta un linguaggio arcaico e desueto che sfida il lettore, ma riflette il suo spirito giocoso e creativo.

Landolfi amava esplorare le frontiere del linguaggio, talvolta creando lingue immaginarie. Questa passione è ben evidente nella sua poesia enigmatica scritta in una lingua da lui stesso inventata. Il suo racconto “Dialogo dei massimi sistemi” affronta il paradossale dilemma di un idioma comprensibile solo al parlante, portando in primo piano il valore intrinseco di una poesia scritta in una lingua così peculiare.

La sua vita fu segnata da una lunga malattia, che lo portò a cercare sollievo in località più miti rispetto al rigido clima di Pico. Landolfi si spense il 8 luglio 1979 a Ronciglione, in provincia di Viterbo.

Le opere di Landolfi sono state ripubblicate da Adelphi, grazie alla cura di sua figlia, Idolina Landolfi, a partire dal 1992. Nel 1996, Idolina presiedette il Centro Studi Landolfiani, che pubblicava il bollettino “Diario perpetuo,” dedicato all’opera del padre.

Landolfi rimane una figura enigmatica della letteratura italiana, un autore che ha sfidato i confini del linguaggio e della narrativa con creatività e ingegno. Le sue opere continuano a stimolare la mente dei lettori e a ispirare nuove generazioni di scrittori.

Tommaso Landolfi vinse il Premio Strega nel 1975. Questo importante riconoscimento gli fu assegnato per la sua raccolta di racconti “A caso.” Il Premio Strega è uno dei premi letterari più prestigiosi in Italia, e viene conferito ogni anno a un autore per un’opera letteraria italiana pubblicata nell’anno precedente. Questo premio è molto significativo e ha contribuito a rafforzare la reputazione di Tommaso Landolfi come uno degli scrittori più importanti e originali del Novecento italiano. Le opere di Landolfi si caratterizzano per uno stile barocco, sperimentale e un linguaggio ricercato, che affascinano i lettori con la loro complessità e profondità tematica. La sua vittoria al Premio Strega è stata un importante riconoscimento della sua maestria letteraria e del suo contributo alla letteratura italiana.

Annullo Filatelico

Il 19 luglio 2008, un francobollo celebra il suo genio creativo di poeta e scrittore nel centenario della nascita. “E’ un francobollo che rende omaggio all’uomo, al poeta e al luogo d’ispirazione – dichiara Giovanni Ialongo, Presidente di Poste Italiane. Il nome di Tommaso Landolfi è infatti legato al suo paese d’origine. D’altra parte la terra natia ne ha forgiato il carattere e lo stile. L’emissione filatelica, poi, contiene nella ridotta cornice di una stampa, i tratti distintivi di personaggi ed epoche storiche: esprime in una forma semplice Valori di alto contenuto sociale. Proprio come la poesia e la vita stessa di Tommaso Landolfi: entrambe raccontano l’originale spiritualità di un uomo, innamorato della Bellezza, con parole capaci di tramandare alle generazioni future l’autenticità di principi che sopravvivono alle mode culturali”. La vignetta, ad opera di Giustina Milite, raffigura, in primo piano a destra, un ritratto dello scrittore Tommaso Landolfi e, a sinistra, due libri, un calamaio, una penna stilografica e dei fogli appena vergati. Completano il francobollo la leggenda ”TOMMASO LANDOLFI”, le date “1908 – 1979”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,60”.

 

Opere

Romanzi

La pietra lunare
Il principe infelice
Racconto d’autunno
Un amore del nostro tempo

Saggistica

Mezzacoda
Se non la realtà
Un paniere di chiocciole
Gogol a Roma
Del meno
I russi

Drammaturgie

Landolfo VI di Benevento
Scene dalla vita di Cagliostro
Faust ’67

Racconti

Dialogo dei massimi sistemi
II mar delle blatte e altre storie
La spada
Ombre
In società
Tre racconti
Racconti impossibili
Colloqui
Le labrene
A caso
Il gioco della torre
Diario perpetuo
Le due zittelle
Cancroregina
La raganella d’oro
Ottavio di Saint-Vincent
Voci di lassù

Raccolte di Poeesie

Filastrocche
Breve canzoniere
Viola di morte
Il tradimento

Diari

LA BIERE DU PECHEUR
Rien va
Des mois

Traduzioni

Nikolaj Vasil’evič Gogol’
Novalis
Jacob e Wilhelm Grimm
Prosper Mérimée
Aleksandr Sergeevič Puškin
Ivan Sergeevič Turgenev
Fëdor Dostoevskij
Lev Tolstoj
Anton Pavlovič Čechov
Ivan Alekseevič Bunin
Charles Nodier
Hugo von Hofmannsthal
Michail Jur’evič Lermontov
Fëdor Ivanovič Tjutčev
Nikolaj Semënovič Leskov